L’Ambasciata italiana ad Hanoi, in Vietnam, diventa più green grazie ad un nuovo impianto di energia solare progettato e realizzato dalla collaborazione di una filiera di aziende italiane nelle rinnovabili che lavorano sui mercati internazionali. Capofila di questa iniziativa è Limes Renewable Energy - azienda italiana specializzata in sviluppo e progettazione di progetti rinnovabili a livello internazionale, e che ha una delle sedi proprio ad Hanoi, che ha curato il progetto che segnerà il passaggio alle energie rinnovabili non solo dell’Ambasciata italiana di Hanoi ma anche di Casa Italia, centro di diffusione della cultura, della lingua, dei prodotti, del modo di vivere italiano in Vietnam.
Il progetto, che fa seguito ad una accurata fase di analisi e ad uno studio di fattibilità, si chiama “Ambasciata Verde” ed è perfettamente in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione che tutti i paesi devono raggiungere. Nel caso specifico, l’utilizzo di energia solare, unita alle più innovative tecnologie progettuali, consentirà, una volta a regime, di ridurre le emissioni annue degli edifici del complesso Ambasciata e Casa Italia e di tutte le attività che operano al loro interno.
Gli impianti fotovoltaici, collocati sul tetto degli edifici saranno caratterizzati da una potenza di picco complessiva pari a 9,12 kWp tramite l'installazione di 24 moduli FV FuturaSun della potenza unitaria di 380 Wp che permetteranno una riduzione di emissioni pari ad oltre 5 tonnellate di CO2 annue. Si tratta di un contributo piccolo ma fattivo del “sistema Italia” alla svolta del paese Vietnam verso le tecnologie rinnovabili, inoltre, a smentire un luogo comune che vede le tecnologie e la filiera italiana delle rinnovabili poco competitiva e con poche ricadute sul lato industriale e progettuale, si precisa che non solo l’ideazione e progettazione ma anche i componenti, pannelli e inverter, oltre che l'installazione è messa in servizio dell’impianto saranno curati da aziende italiane specializzate.
Nel dettaglio, oltre al ruolo di Limes come promotore dell’iniziativa e sviluppatore, i moduli fotovoltaici solari sono costruiti in Cina, ma da una azienda italiana, Futura Sun, fondata nel 2008 con l’obiettivo di coniugare l'esperienza e la conoscenza del distretto fotovoltaico veneto con le opportunità di sviluppo economico del mercato cinese. Gli inverter saranno forniti da SIEL, basata a Milano, che si occupa di produzione e vendita di gruppi di continuità e di componentistica per il solare fotovoltaico. Il progetto è stato redatto da SCS Ingegneria, basata a Ostuni, Brindisi, società di ingegneria specializzata in energie rinnovabili che è presente in Vietnam con un suo branch e che ha progettato analoghi impianti anche per le Ambasciate italiane di Abu Dhabi e Rabat. L’installazione sarà a cura di BEC, società spin-off focalizzata sulle energie rinnovabili del gruppo BESTIANI che opera da oltre 65 anni nel campo della Meccanica di Precisione.
Cristiano Spillati, Managing Director di Limes Renewable Energy ha dichiarato: “quello di cui parliamo è un piccolo grande progetto che ci rende orgogliosi non solo per il prestigio di collaborare a rendere l’Ambasciata Italiana ad Hanoi e Casa Italia più green e coerenti con gli obiettivi della transizione energetica, ma anche e soprattutto perché rappresenta in pieno un esempio di applicazione del nostro spirito internazionale oltre che del know-how e capacità di collaborare su scala globale con un team interdisciplinare che, dalle nostre diverse sedi, opera su diversi mercati come Italia, Vietnam e Cile”.
Spillati ha poi concluso “ringraziamo l’anteriore ambasciatore Antonio Alessandro e Francesco Arcuri, Capo dell’Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata, e tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita di questo progetto in un paese come il Vietnam che tra l’altro sta percorrendo la strada dell’energia rinnovabile in modo molto convinto”.
Il Vietnam è più esposto ai rischi climatici di quasi tutti gli altri Paesi del mondo.
Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Glasgow (COP26) del 2021, il primo ministro Pham Minh Chinh ha annunciato l'impegno del Paese a eliminare gradualmente la produzione di energia elettrica da carbone entro il 2040.
Il Vietnam ha recentemente firmato con i paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), insieme a Danimarca e Norvegia, la Just Energy Transition Partnership (JETP), un accordo che prevede l’esborso di 15,5 miliardi di dollari da parte del settore pubblico e di quello privato per aiutare il paese ad abbandonare la produzione di elettricità col carbone.
Il recentemente pubblicato piano energetico PDP 8 del Vietnam prevede l’installazione di circa 18GW di nuova capacità di eolico onshore e a tal proposito Limes si è già strategicamente posizionata con una pipeline di oltre 1GW di progetti eolici nel paese, oltre una pipeline di progetti solari che potrebbero partecipare al programma di PPA corporativi che il Vietnam sta allestendo.